mercoledì 15 dicembre 2010

L'attesa


Scusate, in primo luogo, la mia assenza sul blog.
In secondo, siamo nell'attesa del Natale. Ma che cosa significa il Natale per noi? Sinceramente e andando al di là del chiasso pubblicitario sui regali, sulle compere e vendite, che cosa è rimasto del Natale nel suo significato originario? Domande difficili per l'uomo di oggi pieno di tutto tranne che della cosa più importante. L'ortodossia prova a incentrare il discorso natalizio sul messaggio iniziale: Dio si è fatto uomo, perchè l'uomo diventi dio. Ecco in sintesi ciò che la chiesa ortodossa continua a predicare e a vivere da oltre due mila anni. Il Natale non può rimanere una festa nostalgica dell'infanzia che nulla ha a che fare con la nostra vita di oggi. Se così fosse, saremo da piangere, perchè non corrisponde al vero. Dio continua a venire oggi in mezzo a noi e in noi stessi, continua a visitare la nostra vita, ma noi ci siamo? O forse abbiamo perso la sensibilità al sacro, al soffio dello Spirito di Dio? Se l'abbiamo perso, allora dobbiamo ricuperarlo. Come? Svuotando noi di tutto ciò che è di peso, tutto ciò che è contro Dio e contro il prossimo, per poter fare spazio a Lui, l'Unicum necessarium, l'Unico Necessario per adesso e per l'eternità. Eccco il Natale nel suo significare originale, evidentemente non escludendo la festa della famiglia e dei regali.

Visto che ancora siamo senza un luogo di culto e se qualcuno desidera partecipare alla divina liturgia festiva sono disponibile a trasferirmi a domicilio, secondo le richieste, e se possibile riunire più famiglie tanto di meglio. Intanto buona preparazione al vero Natale!