sabato 19 aprile 2014

DOMENICA DELLA RISURREZIONE DI GESU'

Vangelo di Giovanni 1,1-17 :

PROLOGO

[1]In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6]Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7]Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10]Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12]A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[13]i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14]E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16]Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17]Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Commento:
 
   Un bellissimo inno pieno di poesia e realismo allo stesso tempo che ci ricorda che siamo creature di Dio chiamate a diventare testimoni della Luce, rappresentata da Gesù stesso. E' Lui il Messaggio che Dio alla pienezza del tempo ci ha mandato perché non camminassimo nel buio di questa vita, senza direzione e senza un senso. Ma noi ci lasciamo guidare da Lui? Lui ci parla continuamente nella sua Parola attraverso l'ispirazione del suo Spirito, ma abbiamo orecchi per sentire e soprattutto per capire ciò che ci suggerisce? Ecco qui sta la fatica del discernimento circa la strada da prendere dopo aver ascoltato e capito la sua Parola.
     Riprendiamo in mano il testo sacro, leggiamolo e in silenzio, facciamo parlare lo Spirito che Gesù ha promesso ai suoi discepoli. Soltanto così, a piccoli passi, diventeremo anche noi, testimoni suoi nel mondo contribuendo a trasformarlo e migliorarlo nella prefigurazione del Regno di Dio che Lui ci ha predicato e  di cui ci ha indicato la strada.

Messaggio Pasquale di Sua Beatitudine Basilio I




Al veneratissimo Clero ed a tutto il Popolo Santo di Dio salute ed Apostolica Benedizione !



      La gioia infinita che si sprigiona vedendo il Sepolcro di Cristo vuoto, significa che la vita per eccellenza ha avuto il potere sulla morte e che questa ha subito una perenne e definitiva sconfitta, da parte del Capo del Corpo Mistico di Cristo e che quindi è un pressante invito alle sue Membra di adoperarsi in tutti i modi, perché la resurrezione del Cristo non sia vana e che trasportati da Gesù, dalla morte alla vita, possiamo veramente condurre il tenore della nostra esistenza adeguato alla dignità cui ci ha elevato il Signore con il suo prezioso Sangue. E' una scommessa che dobbiamo fare quotidianamente con noi stessi dinanzi alla presenza di Dio nostro Padre e Signore della vita. La morte è la tomba della nostra anima che con il peccato si allontana dalla Fonte di acqua viva per restare nell'aridità e nel deserto di tenebre. Dio è luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo e che irradia con i suoi potenti raggi chi a lui con fede e amore vero ricorre. Non illudiamoci nel seguire altre sirene che ci conducono irrimediabilmente all'eterna infelicità. Solamente Gesù può offrire i tesori inesauribili cui nella nostra vita perennemente aneliamo. E' questo il tempo di Grazia, Cristo è Risorto, non è più nella tomba, anche noi dobbiamo continuamente risorgere ed annunciare agli altri che la morte con Cristo ci rinnova ed essa non avrà alcun potere. Cristo deve sempre regnare nel nostro cuore ed essere il perno centrale e vitale della nostra vita. Ecco il significato della nostra Pasqua Cristiana : Vivere con Cristo, in Cristo e con Cristo ! Salutandovi tutti con tanto affetto paterno impartiamo la nostra Apostolica Benedizione !                


   + Basilio I Metropolita Primate della Chiesa Ortodossa Italiana  -  Dalla Nostra Cella Metropolitana Primaziale - Vigna di Valle (Roma) 20 Aprile 2014 

sabato 12 aprile 2014

IL VANGELO DELLA DOMENICA DELLE PALME (13.04.2014)

Dal Vangelo secondo Giovanni 12,1-8

[1]Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. [2]Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. [3]Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. [4]Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: [5]«Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». [6]Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. [7]Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. [8]I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

  Commento

         In questo brano del Vangelo secondo Giovanni vediamo come Gesù non disdegna l'amicizia umana, valore che oggi è tanto difficile da trovare, vivere e soprattutto mantenere nel tempo. Come mai succede questo? Forse perché siamo un mondo formato da egoismi sfrenati in cui ci si guarda con sospetto e spesso con invidia uno l'altro. Gesù ci invita ad aprire i nostri cuori verso il vicino, indifferentemente esso sia, ad avere fiducia negli altri, cosa non facile, ma non impossibile con l'aiuto di Dio. D'altro canto che cos'è il Regno di Dio, se non la condivisione della vita con Dio e tra di noi già da questa vita terrena?
    Nonostante il suo esempio di vita, tuttavia tra i suoi c'è chi non aveva capito ancora cosa significava seguire Lui. Da qui la reazione di Giuda Iscariota al vedere "lo spreco" secondo lui del profumo che Maria di Betania usa per lavare i piedi di Gesù. Quante volte ci capita di comportarci allo stesso modo! Ma facciamo un esame di coscienza dinnanzi alla Parola che ci scruta e ci mette allo scoperto?
   Gesù predice il fine che lo aspetta. La cattiveria umana e la complicità dei sacerdoti del tempio insieme agli intrighi della politica romana fanno sì che Gesù vada incontro al tragico destino umano chiamato morte. Pensavano che con questa il suo messaggio d'amore e di perdono sarebbe finito con lui. E invece si sbagliavano. La Chiesa, con tutti i suoi limiti e errori continua nel tempo la missione di annuncio del Vangelo in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Chi ha vinto? Colui che ha l'ultima parola sulla storia umana e sul destino di ciascun uomo in parte. Lasciamoci guidare dalla sua Buona Notizia, non siamo soli nel deserto del mondo, e soprattutto siamo fatti per essere felici e vivere per sempre nel Regno di Dio.

sabato 5 aprile 2014

IL VANGELO DELLA V-A DOMENICA DI QUARESIMA (06.04.2014)

Dal Vangelo secondo Luca 7,36-50

La peccatrice perdonata

[36]Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. [37]Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; [38]e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
[39]A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». [40]Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». [41]«Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. [42]Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». [43]Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». [44]E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. [45]Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. [46]Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. [47]Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». [48]Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». [49]Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». [50]Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!». 
 
   Commento

   Grande Gesù, immenso Dio! La pagina di oggi ci commuove: Gesù, il misericordioso, perdona la prostituta senza chiederle nulla, perché legge nel profondo del suo cuore, sa che, anche se in maniera confusa e distorta, questa donna ha voluto amare. Dio ci giudica dalla forza dell'amore, non dai risultati! E guardatelo, il Nazareno, che salva la pecora perduta e non vuole che le altre pecore nell'ovile si perdano! Simone il fariseo ha osato invitare Gesù in casa propria, si è giocato la faccia, si è schierato. Ma, quando vede quello che accade, resta interdetto. Un devoto doveva stare ben lontano da una prostituta, altrimenti si sarebbe contaminato! Simone pensa, tenero!, che Gesù non sappia che tipo di donna è quella, altrimenti non si sarebbe lasciato toccare...E Gesù interviene, senza offenderlo, senza aggredirlo. Racconta una parabola, chiede consiglio al padrone di casa, lascia decidere lui, gli lascia spazio interiore, senza aggredirlo, senza giudicarlo. Alla fine è Simone stesso a capire, a cogliere il senso profondo delle parole di Gesù: è vero, a chi molta ama è molto perdonato. Ringraziamo il Signore di tanta delicatezza, di tanta forza, di tanta misericordia usata con Simone, con la peccatrice e con me...